Next-level Digital Tools and Teaching: Solving Six Major Instructional Challenges, K-12 è un testo scritto da Rachel Karchmer-Klein, professore associato presso l’Università del Delaware, impegnata nello sviluppo professionale per istituti di istruzione superiore, distretti scolastici pubblici e scuole private; Lauren Boulden, insegnante di risorse per l’apprendimento digitale ed ex insegnante di scuola media nel distretto scolastico di Caesar Rodney, nel Delaware e Maureen McDonald, istruttrice ed ex insegnante di prima elementare nel distretto scolastico di Appoquinimink nel Delaware. È una breve ma approfondita guida che nasce a partire dalle esigenze emerse durante la pandemia di integrare e dare continuità alla didattica attraverso innovazioni tecnologiche, con uno scopo non solo introduttivo ma anche operativo per l’insegnamento integrato con la tecnologia verso le nuove “strategie didattiche basate sull’evidenza per sostenere un’efficace integrazione della tecnologia in classe”. Questo tipo di integrazione rientra tra le priorità di sviluppo dei sistemi educativi internazionali K-12, “from kindergarten to 12th grade”, ovvero dalla scuola materna fino al dodicesimo anno di scuola dopo la materna.
“Progettare l’apprendimento digitale”, la guida in italiano
La casa editrice Armando Editore pubblica, nella Collana Le Frontiere della Pedagogia, la rivisitazione critica del volume in lingua italiana, con il titolo “Progettare l’apprendimento digitale. Guida per i docenti della scuola primaria e secondaria per affrontare le sfide del futuro”, con la curatela della ricercatrice di didattica Elisabetta Lucia De Marco. Il libro è composto da un saggio introduttivo sui Processi di Integrazione Tecnologica che riprende i primi tre capitoli del testo originale; la traduzione del quarto, quinto e sesto capitolo con “proposte applicative, strumenti ed esempi per lo sviluppo di progettazioni technology based e di approcci didattici operativi ‘sostenibili’ per allineare curriculi, tecnologie educative e processi di apprendimenti”; e per concludere un saggio critico approfondito del professore di pedagogia sperimentale Demetrio Ria sugli Ambienti di apprendimento digitale.
Design technology-based
Questa rivisitazione nella nostra lingua risponde alla necessità di adattare le soluzioni proposte dagli autori alle esigenze dei docenti delle scuole primarie e secondarie, e di integrare le opportunità del mondo tecnologico alla specificità delle problematiche dei vari contesti, dalla didattica alle valutazioni e diversi curricoli scolastici della realtà italiana, attraverso la cosiddetta design technology-based. Come spiega la curatrice nell’introduzione, “l’assunto di base è che l’innovazione didattica si genera grazie a un effetto sinergico tra le varie componenti dell’esperienza di apprendimento ‘arrivando spesso a germogliare proprio negli spazi lasciati liberi dalle rigide articolazioni in fasi di processi strutturati’ (Sancassani et al, p.74)”. Pertanto, risulta necessario vedere la progettazione come uno “strumento di qualificazione e sviluppo professionale della funzione docente” e soprattutto del percorso professionale e costruire, così come inteso dalle autrici del volume, un’idea di insegnamento “quale esercizio complesso di una molteplicità di competenze”: disciplinari, tecnologiche, relazionali e progettuali e come un processo necessario per “rispondere alle sfide introdotte dai cambiamenti tecnologici”.
Marianna Zito